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È necessario costruire dati e conoscenze sempre più dettagliate sulle difficoltà e le discriminazioni che le persone con SM e patologie correlate incontrano rispetto ad accesso e mantenimento del lavoro. Deve diffondersi l’idea che l’inclusione delle persone con SM e patologie correlate, e più in generale con disabilità e gravi patologie croniche nel mondo del lavoro è un valore, non gesto di solidarietà ma fattore decisivo per la qualità dei processi e quindi in ultima analisi di produttività e sostenibilità. Le politiche e gli incentivi che favoriscono l’assunzione delle persone con SM e disabilità devono essere finanziate e conosciute dai datori di lavoro, e soprattutto applicate in modo pieno a partire dalle linee guida per il collocamento mirato, che vanno promosse e sostenute concretamente dando forma e sostanza ai processi e alle filiere collaborative nei territori. È fondamentale in particolare che i Centri per l’impiego siano formati a questo scopo, assicurando standard uniformi e livelli essenziali di servizio in tutto il Paese, con un’effettiva e diffusa applicazione delle Linee guida per il funzionamento dei Centri per l’impiego, valorizzando il ruolo di AISM e più in generale delle associazioni negli accordi di filiera. I fondi stanziati dal PNRR per i progetti di autonomia di persone con disabilità devono tenere adeguatamente conto della dimensione di accesso e mantenimento al lavoro andando oltre il pur importante tema dell’abitare autonomo. Devono poi diffondersi e trovare piena applicazione norme e disposizioni contrattuali che favoriscono l’inclusione delle persone con SM, disabilità, gravi patologie: il part–time reversibile, ottenuto come diritto ma ancora poco applicato, il lavoro agile oltre la dimensione dell’emergenza pandemica e in una prospettiva di maggiore inclusività e esercizio concreto dell’istituto di accomodamento ragionevole, soluzioni di flessibilità lavorativa, permessi, aspettative, ferie solidali non lasciate alla buona volontà dei singoli colleghi o delle singole aziende ma favorite e sostenute da normative e politiche incentivanti. Va garantito anche per le persone con disabilità il diritto di lavorare in modo autonomo e affrontare le sfide dell’autoimprenditorialità e del lavoro autonomo, anche attraverso finanziamenti pubblici dedicati. Non si può lasciare un vuoto tra il mondo della scuola e quello del lavoro: occorre garantire continuità, anche valorizzando esperienze come i tirocini, il servizio civile, il volontariato per le persone con disabilità valorizzando e certificando le competenze acquisite. Inoltre il tema dell’accesso all’educazione ed alla formazione permanente, all’upskilling e reskilling, anche nel quadro programma GOL finanziato dal PNRR, deve mettere al centro le esigenze ed i bisogni delle persone con disabilità, sia per assicurare mantenimento al lavoro che pari opportunità nei percorsi di carriera;